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    Home»Casa sana e sicura»Hai mai provato il brain freeze? Ecco perché succede quando mangi il gelato
    Casa sana e sicura

    Hai mai provato il brain freeze? Ecco perché succede quando mangi il gelato

    By Alessia F.3 July 2025
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    Hai mai provato il brain freeze? Ecco perché succede quando mangi il gelato
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    In breve: cos’è il brain freeze e perché il gelato fa venire mal di testa

    Il brain freeze, noto anche come “cervello congelato”, è un tipo di mal di testa acuto e improvviso che si manifesta pochi secondi dopo aver mangiato o bevuto qualcosa di molto freddo, come gelati, ghiaccioli o bevande ghiacciate.

    Accade perché il freddo provoca una rapida dilatazione dei vasi sanguigni nel palato, con attivazione del nervo trigemino. Il cervello interpreta lo stimolo come un dolore alla fronte o alle tempie.

    Sintomi principali

    • Dolore improvviso e intenso alla fronte o alle tempie
    • Comparsa immediata dopo il contatto con qualcosa di freddo
    • Durata breve (meno di 5 minuti)

    Come alleviarlo

    • Smettere subito di mangiare o bere
    • Premere la lingua o il pollice contro il palato
    • Bere qualcosa di tiepido
    • Respirare profondamente con la bocca aperta

    Si può prevenire?

    Sì. Basta adottare alcuni accorgimenti:

    • Mangiare più lentamente
    • Evitare il contatto diretto tra il freddo e il palato
    • Lasciare scaldare leggermente il cibo in bocca prima di deglutire

    Il brain freeze non è pericoloso, ma se il dolore si presenta frequentemente o in modo diverso dal solito, può essere utile rivolgersi al medico.

    Cos’è il brain freeze?

    Mangiare un gelato in fretta o bere una bibita ghiacciata può trasformarsi, improvvisamente, in un’esperienza dolorosa: un dolore acuto e lancinante che colpisce la fronte o le tempie.

    Il brain freeze, noto anche come mal di testa da gelato è un dolore acuto e improvviso che si manifesta nella fronte o nelle tempie subito dopo l’ingestione rapida di alimenti o bevande molto fredde.

    Sebbene il termine possa evocare immagini divertenti – “brain freeze” è termine colloquiale inglese che significa letteralmente “congelamento del cervello” – si tratta di una risposta fisiologica a stimoli termici estremi.

    Perché il gelato provoca una fitta alla testa?

    Il brain freeze è tecnicamente una forma di cefalea da stimolo freddo, conosciuta in ambito medico come ganglioneuralgia sfenopalatina. Si tratta di un dolore di origine nervosa che interessa il ganglio sfenopalatino, un fascio di nervi sensibili alla temperatura situati nella parte superiore della bocca.

    L’International Headache Society lo riconosce formalmente come un disturbo neurologico dal 1988, e lo definisce come una condizione caratterizzata da dolore che insorge in seguito all’esposizione rapida della testa, della bocca o del palato a stimoli freddi e che scompare poco dopo la rimozione dello stimolo.

    Quali sono le cause del brain freeze?

    Quando si consuma rapidamente qualcosa di molto freddo, la temperatura del palato e della parte posteriore della gola diminuisce bruscamente. Questo raffreddamento improvviso provoca una vasocostrizione dei vasi sanguigni in queste aree, seguita da una vasodilatazione rapida quando il corpo cerca di ristabilire la temperatura normale.

    Queste rapide variazioni possono attivare i recettori del dolore, inviando segnali attraverso il nervo trigemino al cervello, che interpreta il dolore come proveniente dalla fronte, causando la sensazione di mal di testa.

    Il cervello, confuso, interpreta questo stimolo come proveniente dalla fronte o dalle tempie, generando un dolore riferito.

    Alcuni studi ipotizzano che questa risposta sia simile a quella delle persone che soffrono di emicrania, suggerendo una possibile ipersensibilità del sistema trigeminale anche nei soggetti affetti da brain freeze.

    Fattori di rischio: chi è più colpito da brain freeze?

    • Bambini e adolescenti, per una maggiore sensibilità del palato;
    • Chi soffre di emicrania;
    • Chi consuma velocemente cibi o bevande ghiacciate;
    • Chi ingerisce liquidi freddi piuttosto che solidi.

    Sintomi del brain freeze

    Il cosiddetto “cervello congelato” si manifesta tipicamente quando si consumano alimenti o bevande molto fredde, come gelati, granite, ghiaccioli o bibite ghiacciate. Il sintomo principale è un dolore improvviso e intenso localizzato alla fronte o alle tempie, che compare pochi secondi dopo che la sostanza fredda ha toccato il palato.

    In genere, il disturbo si risolve spontaneamente nel giro di pochi minuti, senza bisogno di interventi particolari, una volta che la temperatura nella bocca si normalizza.

    È interessante notare che questo tipo di mal di testa non è legato esclusivamente a ciò che si mangia o beve: può insorgere anche in risposta a temperature ambientali molto basse. Ad esempio, l’esposizione all’aria fredda durante la respirazione o l’immersione in acqua gelida può attivare una reazione simile, nota come cefalea da stimolo freddo.

    Come si manifesta il brain freeze?

    Il brain freeze ha caratteristiche ben precise:

    • Durata: il dolore inizia entro pochi secondi dall’ingestione dell’alimento freddo e dura generalmente tra 20 secondi e 5 minuti.
    • Sede: colpisce la fronte, le tempie o una zona retro-orbitaria.
    • Carattere: il dolore è spesso trafittivo, ma può anche essere pulsante o oppressivo.

    Il brain freeze è pericoloso?

    In genere no, si tratta di un fenomeno transitorio e innocuo. Tuttavia, in soggetti predisposti, il brain freeze potrebbe rappresentare un possibile trigger per una vera e propria emicrania.

    Se il dolore persiste oltre i cinque minuti, si ripresenta frequentemente o diventa debilitante, è opportuno consultare un medico per escludere altre forme di cefalea.

    Quando è il caso di consultare un medico

    Il brain freeze è in genere facile da riconoscere: si manifesta subito dopo aver ingerito qualcosa di molto freddo ed è di breve durata. Tuttavia, non tutti i mal di testa improvvisi dovrebbero essere automaticamente attribuiti al consumo di cibi o bevande fredde. In alcuni casi, infatti, un dolore acuto e inatteso alla testa può essere il sintomo di un problema più serio, come un’emorragia cerebrale, un’infezione, o – in casi rari – un tumore cerebrale.

    Per questo motivo, è importante prestare attenzione ad alcuni segnali di allarme che meritano una valutazione medica urgente. In particolare, si consiglia di contattare un operatore sanitario se il mal di testa:

    • compare insieme a febbre;
    • si verifica in persone con storia di tumori;
    • è accompagnato da perdita di coscienza;
    • si presenta all’improvviso e con forte intensità;
    • si manifesta in persone oltre i 65 anni;
    • è nuovo o diverso dal solito pattern abituale;
    • peggiora con movimenti del corpo, cambi di posizione o azioni come starnuti, tosse o sforzo fisico;
    • si associa a disturbi della vista o visione alterata;
    • si verifica durante la gravidanza o nel periodo post-partum;
    • segue un trauma cranico;
    • interessa persone con sistema immunitario compromesso, come in caso di HIV;
    • è correlato a un uso eccessivo di antidolorifici.

    In presenza di uno o più di questi sintomi, è fondamentale non sottovalutare il disturbo e rivolgersi tempestivamente al proprio medico o al pronto soccorso. Anche se nella maggior parte dei casi il mal di testa è benigno, una diagnosi precoce può fare la differenza in situazioni più serie.

    Si può evitare?

    Rimedi per alleviare il brain freeze

    La prima cosa da fare quando si sperimenta un episodio di “cervello congelato” è smettere immediatamente di consumare ciò che lo ha provocato. Fortunatamente, questo tipo di mal di testa è breve e autolimitante: nella maggior parte dei casi, il dolore scompare spontaneamente pochi secondi dopo aver rimosso lo stimolo freddo.

    Tuttavia, per accelerare la scomparsa del fastidio, si possono mettere in atto alcuni semplici accorgimenti:

    • Premere il pollice o la lingua contro il palato: il calore corporeo contribuisce a normalizzare la temperatura nella zona colpita;
    • Bere un sorso di una bevanda calda o a temperatura ambiente;
    • Riprendere a mangiare lentamente, dando tempo alla bocca di abituarsi al freddo;
    • Lasciare scaldare il cibo in bocca per qualche secondo prima di deglutire.

    Anche se può sembrare una buona idea assumere un antidolorifico come ibuprofene o paracetamolo, in realtà non è necessario: il brain freeze tende a risolversi molto più rapidamente rispetto al tempo d’azione di questi farmaci. In altre parole, quando il medicinale inizia a fare effetto, il dolore sarà già passato.

    Come prevenire il mal di testa da gelato

    Per evitare il brain freeze, si possono adottare alcune semplici strategie:

    • Evitare di ingerire cibi o bevande molto fredde in modo rapido o vorace;
    • Lasciare riscaldare leggermente il cibo in bocca prima di deglutire;
    • Preferire piccoli bocconi o sorsi;
    • Cercare di evitare che alimenti o bevande molto fredde tocchino direttamente il palato.

    Bibliografia

    1. Hulihan J. Ice cream headache. BMJ. 1997 May 10;314(7091):1364. doi: 10.1136/bmj.314.7091.1364. PMID: 9161304; PMCID: PMC2126629.
    2. Headache classification committee of the international headache society (Ihs) the international classification of headache disorders, 3rd edition. Cephalalgia. 2018;38(1):1-211. doi:10.1177/0333102417738202
    3. Fuh JL, Wang SJ, Lu SR, Juang KD. Ice-cream headache – a large survey of 8359 adolescents. Cephalalgia. 2003;23(10):977-981. doi:10.1046/j.1468-2982.2003.00620.x
    4. Kraya T, Schulz-Ehlbeck M, Burow P, Watzke S, Zierz S. Prevalence and characteristics of headache attributed to ingestion or inhalation of a cold stimulus (Hics): a cross-sectional study. Cephalalgia. 2020;40(3):299-306. doi:10.1177/0333102419884938
    brain Ecco freeze gelato Hai mai mangi Perché provato quando succede
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