In breve: perché non seguirla?
In cosa consiste?
Questa dieta si basa su:
Ma semplificare troppo può essere fuorviante.
Perché è inutile mangiare solo riso? Il principio del deficit calorico
Il dimagrimento non è imputabile alla scelta esclusiva del riso, bensì al bilancio calorico negativo.
Una dieta ipocalorica qualunque porterebbe a risultati simili.
Noia: il peggior difetto di qualsiasi dieta
Mangiare riso a ogni pasto, anche se con piccole variazioni, è frustrante e poco gratificante.
Col passare dei giorni, si rischia l’abbandono precoce della strategia.
Carenze nutrizionali? Dipende dal resto del menu
Anche se la dieta integra legumi e frutta secca, l’assenza prolungata di carne, pesce e latticini, se non opportunamente compensata, può generare squilibri nutrizionali.
In cosa consiste?
La “dieta del riso” promette una perdita di 4 chili in una settimana.
Il piano è vegano, detox e privo di glutine e lattosio.
Si basa su riso, legumi, frutta, verdura, spezie, poca frutta secca e tisane.
Le altre indicazioni suggeriscono di:
Il messaggio è chiaro: il riso è sano, saziante, digeribile e, se abbinato correttamente, può “sostituire” carne e pesce.
Tuttavia, è anche fuorviante. Infatti, questo non significa che una dieta monotematica sia automaticamente salutare o sostenibile nel tempo.
È un regime temporaneo e tendenzialmente molto ipocalorico, che promette un effetto “sgonfiante” e dimagrante in vista della prova costume. Ma, come dovremmo ormai sapere bene, le promesse “veloci” hanno spesso un prezzo da pagare…
Perché è inutile mangiare solo riso? Il principio del deficit calorico
Il presunto potere dimagrante della dieta del riso non è legato al riso in sé, ma al deficit calorico. Mangiare meno calorie di quante se ne consumano è l’unico principio valido per perdere peso. Che si mangi riso o altro, ciò che conta è la quantità di energia introdotta.
In questo caso, il riso viene semplicemente utilizzato come alimento base, combinato a condimenti leggeri e a una drastica riduzione calorica generale. È il taglio energetico a fare il lavoro, non il cereale in sé. Inoltre, le diete fortemente ipocaloriche portano a una perdita iniziale soprattutto di liquidi, che viene scambiata per dimagrimento vero e proprio.
Insomma, il riso non ha poteri magici: se assunto in porzioni troppo abbondanti, o se viene condito generosamente, ingrassa esattamente come qualsiasi altro alimento. La sua leggerezza dipende da come viene gestito nel menu.
Noia: il peggior difetto di qualsiasi dieta
Una delle principali debolezze della dieta del riso è la ripetitività alimentare. Anche se le ricette proposte suggeriscono varietà di verdure, abbinamenti con legumi e spezie, il protagonista resta uno: il riso.
Mangiarlo due volte al giorno, ogni giorno, anche nelle sue versioni integrali o aromatizzate, può diventare monotono e scoraggiante. La noia è il peggior nemico di qualsiasi regime alimentare, perché porta a desideri compensativi e alla trasgressione delle regole.
Una dieta che non soddisfa il palato rischia di diventare insostenibile. Il cibo deve essere anche piacere, non solo funzione. Se si percepisce la dieta come una punizione o una costrizione, difficilmente si riuscirà a mantenerla o a non recuperare i chili persi appena tornati a un’alimentazione “normale”.
Carenze nutrizionali? Dipende dal resto del menu
Sebbene il piano includa alimenti ricchi di micronutrienti – come frutta secca, legumi e verdure – resta sbilanciato.
L’esclusione totale di proteine animali (carne, pesce, uova, latticini) può comportare nel medio-lungo termine alcune carenze:
Possono risultare sub-ottimali anche i livelli di:
Inoltre, per chi pratica sport, sono insufficienti le proteine ad alto valore biologico, fondamentali per muscoli, ormoni, sistema immunitario.
Il regime detox di 7 giorni potrebbe non causare problemi in soggetti sani – che, comunque, soffrirebbero indubbiamente un calo di 4 chili in appena una settimana -: ma non è adatto a tutti, soprattutto in caso di patologie, disturbi alimentari o fabbisogni specifici.
Anche l’eccessivo uso di tisane sgonfianti o restrizioni non bilanciate può alterare il funzionamento intestinale.
Conclusioni
La dieta del riso è l’ennesima promessa dimagrante lampo che, come molte mode alimentari, fa leva sulla velocità e sul senso di urgenza. Funziona? Probabilmente sì, ma solo se contestualizzato in una dieta ipocalorica.
Proprio come tutte le diete drastiche, non insegna a mangiare meglio, ma a seguire un copione temporaneo.
Non è una soluzione definitiva alle abitudini sbagliate che hanno portato ai chili di troppo.
Il rischio non è solo il recupero dei chili persi, ma quello di rinforzare la mentalità da “dieta yo-yo”, dannosa per il metabolismo e la salute mentale.
Meglio imparare a costruire un’alimentazione varia, equilibrata e sostenibile nel tempo.
Nessun alimento fa dimagrire o ingrassare; ciò che importa è il bilancio calorico finale nel medio e lungo termine.