In breve: cos’è e caratteristiche
Cosa si intende per pesce azzurro
Il termine “pesce azzurro” indica un gruppo eterogeneo di specie marine accomunate da caratteristiche morfologiche (colore del dorso blu o verdastro, ventre argentato, corpo affusolato) e nutrizionali, come l’alto contenuto di omega 3.
Si tratta di una definizione generica, in opposizione al pesce bianco, che include animali diversi accomunati da abitudini alimentari carnivore, habitat costiero e un’ottima sostenibilità ecologica e demografica.
Quali sono le principali specie
Le specie di pesce azzurro più comuni includono acciughe, sardine, sgombri, alici, aringhe, sughielli e palamite, ma alcuni includono anche tonni, ricciole e pesce spada.
Nonostante il nome, alcune specie vivono anche in acqua dolce, come l’agone (sardina di lago) o salmonidi come trota e coregone, anche se queste ultime non sono classificate formalmente come pesce azzurro.
Le proprietà nutrizionali
Il pesce azzurro è una fonte eccellente di proteine ad alto valore biologico e di acidi grassi omega-3 (EPA e DHA), fondamentali per la salute cardiovascolare, cerebrale e dello sviluppo fetale.
È anche ricco di iodio, fosforo, ferro, calcio e vitamine del gruppo B, oltre alla vitamina D, essenziale per ossa e metabolismo.
Quante porzioni inserire nella dieta
Gli esperti consigliano di consumare pesce azzurro fresco di piccola taglia almeno due volte a settimana (100-150 g a porzione), per coprire il fabbisogno di grassi essenziali.
Meglio limitarne le varietà di grossa taglia (tonno, spada) a causa del rischio accumulo metalli pesanti. È una scelta economica, sana e sostenibile, valida alternativa agli integratori.
Pesce azzurro: cosa si intende e caratteristiche
Quella del pesce azzurro è una categoria generica che comprende diverse specie di pesci d’acqua salata.
L’aggettivo “azzurro”, che si riferisce al colore blu del dorso, è in ovvia contrapposizione all’altra grossa categoria chiamata pesce bianco (vedi sotto).
Ciò significa che, in realtà, si tratta di una dicitura generica e approssimativa, che dovrebbe indicare alcuni prodotti della pesca aventi molte caratteristiche in comune; ad esempio:
- Colore della livrea: azzurro, blu, leggermente bruno o verde scuro sulla schiena, e bianco o argentato sul ventre. In base alla specie, i pesci azzurri si distinguono per i diversi colori e disegni laterali.
- Forma: tutti i pesci azzurri hanno un corpo affusolato, muscoloso ed evoluto per nuotare ininterrottamente e velocemente.
- Contenuto di omega 3: i pesci azzurri si accomunano per l’elevata percentuale dei due “grassi buoni”: acido eicosapentaenoico (EPA) e docosaesaenoico (DHA)
- Scarsa conservabilità: il pesce azzurro si mantiene per poco tempo, conserva le proprie caratteristiche organolettiche a brevissimo termine e non si presta al congelamento casalingo.
- Sostenibilità ecologica della pesca: si riferisce all’ottima densità di popolazione nei mari e alla notevole capacità riproduttiva. Inoltre, è importante specificare che gran parte di queste specie non può essere allevata; sono, pertanto, escluse le varie problematiche annesse a questa pratica. Tale aspetto, legato alla già menzionata non criticità demografica, è un plus alla sostenibilità alimentare del pesce azzurro.
Secondariamente*, i pesci azzurri hanno anche le caratteristiche di:
- Dimensione: la maggior parte del pesce azzurro (sicuramente tutto quello idoneo a un consumo frequente e sistematico), con le eccezioni che menzioneremo più avanti, è di piccola o media taglia.
- Stessa attitudine alimentare: i pesci azzurri si nutrono tutti di altri organismi di origine animale, che siano planctonici, larve, altri pesci, crostacei o molluschi.
- Sostenibilità economica della pesca: si riferisce all’utilizzo di metodi e tecniche a basso costo, anche grazie alla loro presenza sul litorale costiero.
- Tendenza all’infestazione da parassita Anisakis che, tuttavia, può essere debellato previe cottura o abbattimento di temperatura.
- Sapore e aroma intensi: tutto il pesce azzurro ha delle caratteristiche gustative molto intense.
*Non sono caratteristiche esclusive dei pesci azzurri, ma tutti i pesci azzurri le possiedono.
del quale i principali esponenti sono: orata, saraghi, tanuta, pagello, pagro, corvina, ombrina ecc. Qualcuno vi fa rientrare anche alcuni predatori, come il branzino e il dentice.
Seguono poi le categorie delle cernie, dei pesci piatti ecc.
Quali sono le specie più importanti di pesce azzurro?
Per essere chiari, il merluzzo non è un pesce azzurro nonostante sia considerato (non del tutto correttamente) ricco di omega 3. Lo stesso vale per i suoi parenti stretti, come: molo, merlano, mustella e molva.
Appartengono alla categoria del pesce azzurro:
- Aguglia (Belone belone)
- Alaccia (Sardinella aurita)
- Alice o acciuga (Engraulis encrasicolus)
- Aringa (Clupea harengus)
- Cheppia o gheppia o ceppa (Alosa fallax)
- Costardella (Scomberesox saurus)
- Cicerello (Gymnammodytes cicerelus)
- Lanzardo (Scomber colias)
- Leccia stella (Trachinotus ovatus)
- Palamita (Sarda sarda)
- Sardina (Sardina pilchardus)
- Serra (Pomatomus saltatrix)
- Sgombro (Scomber scombrus)
- Spratto o papalina (Sprattus sprattus)
- Suro o sugherello o occhialone o sauro (Trachurus trachurus).
Nonostante le dimensioni, alcuni considerano pesci azzurri anche esemplari come:
- Leccia (Lichia amia)
- Ricciola (Seriola dumerili)
- Tonni
- Propriamente detti (Genere Thunnus)
- Tonnetto striato (Katsuwonus pelamis)
- Tonnetto alletterato (Euthynnus alletteratus)
- Allothunnus fallai
- Euthynnus affinis
- Tombarello (Auxis thazard thazard)
- Tombarello biso (Auxis rochei rochei)
- Gasterochisma melampus
- Gymnosarda unicolor
- Pesci spada:
- Pesce spada propriamente detto (Xiphias gladius)
- Famiglia dei Marlin e del Pesce Vela (Istiophoridae).
E i pesci bianchi… quali sono?
Orata, saraghi, tanuta, pagello, pagro, corvina, ombrina sono solo alcuni esempi. Qualcuno accorpa a questa categoria anche predatori come il branzino e il dentice.
Seguono, poi, i gruppi delle categorie delle cernie e dei pesci piatti (sogliola, rombo, halibut ecc.).
Pesce azzurro di acqua dolce: esiste?
In realtà sì, anche se estendendo questo gruppo alle creature di acqua dolce si rischierebbe di creare un po’ di confusione.
Esistono alcuni pesci migratori, normalmente considerati di mare, che invece vivono gran parte della loro vita in acqua dolce; è il caso della cheppia. La stessa attitudine è condivisa anche dai salmoni che, tuttavia, non vengono considerati esattamente dei pesci azzurri.
Il pesce azzurro di acqua dolce per eccellenza è l’agone, anche detto sardina di lago. Altri pesci che potrebbero far parte di questo insieme sono il coregone, il temolo, il salmerino, la trota iridea e quella lacustre (tutti e cinque appartengono alla stessa famiglia del salmone).
Proprietà nutrizionali del pesce azzurro
Nonostante sul mercato siano reperibili a basso prezzo, le carni dei pesci azzurri che popolano i nostri mari possiedono qualità organolettiche e salutistiche degne di nota.
Il contenuto proteico è molto buono e i grassi, oltre a insaporire le carni, sono qualitativamente eccezionali. Nella categoria del pesce azzurro rientrano infatti alcuni dei pesci più ricchi in assoluto di omega tre EPA e DHA, i quali non vengono considerati propriamente essenziali (l’organismo può ricavarli dall’acido alfa linolenico), ma sono gli unici biologicamente attivi. Questi grassi contribuiscono allo sviluppo nervoso e oculare dei bambini (soprattutto in gravidanza), e proteggono cuore, vasi e cervello, prevenendo malattie come l’Alzheimer, l’aterosclerosi e l’infarto negli adulti.
Peraltro, il pesce azzurro è ricchissimo anche di iodio, un minerale potenzialmente carente per tutti e necessario al buon funzionamento della ghiandola tiroide (a sua volta responsabile della regolazione del metabolismo basale). Notevole l’apporto di fosforo, indispensabile per la formazione dell’idrossiapatite (minerale che compone le ossa). A seconda della specie, possono abbondare anche il ferro e il calcio.
Il pesce azzurro è anche una fonte eccellente di vitamina D, una liposolubile necessaria allo sviluppo e al mantenimento scheletrico; carente in chi non si sottopone all’esposizione solare nel periodo tardo-primaverile, estivo e inizio autunnale, la vitamina D dev’essere assunta con gli alimenti durante la stagione fredda.
Non dimeno, il pesce azzurro è una fonte eccellente di proteine ad alto valore biologico (ricche di amminoacidi essenziali) e vitamine del gruppo B (tiamina o B1, niacina o B2, cobalamina o B12 ecc).
I peptidi del pesce hanno un maggior potere saziante e sono ideali nel contesto di una dieta dimagrante. Le vitamine del gruppo B sono fattori enzimatici di vitale importanza per il funzionamento del corpo umano.
Quanto nella dieta?
Gli esperti raccomandano di mangiare pesce azzurro fresco di piccola taglia almeno due volte alla settimana, in quantità di 100-150 grammi, per soddisfare il fabbisogno minimo di grassi essenziali. Tale strategia è sicuramente più economica ed efficace rispetto al ricorso a integratori specifici (molto costosi e con un contenuto modesto di omega-tre).
Nota: si consiglia di limitare a “una tantum” il consumo dei pesci azzurri di grosse dimensioni (tonno, spada, grosse lecce ecc), a causa della possibilità che accumulino troppo mercurio nei tessuti.
Ricette con pesce azzurro
Pesce al Cartoccio – Filetti di Ricciola con Seppie e Gamberetti
Alice, la Vostra Personal Cooker, spiega su MypersonaltrainerTv come preparare un delizioso pesce al cartoccio. Per Voi, ha scelto i filetti di ricciola con seppie e gamberetti su un letto di pomodori, capperi ed olive nere.