In Italia, l’adesione agli screening oncologici è in crescita, in Particolare quello Mammografo, che nel 2024 supera per la prima volta I livelli precedenti alla pandemia da Covid-19. Tuttavia, permane un significativo divario tra il nord e sud del paese. È quanto emerge dai dati aggiornati per il Biennio 2024-2025 della sorveglianza dell’istituto Superiore di Sanità.
Secondo il rapporto, il 75% Delle Donne tra 50 e 69 Anni, ha Effettuato una mammografia nei tempi raccomandati. A trainare la crescita anche le offerte da parte delle Asl, che ha consentito un recupero post-covid, ma restano forti disparità: la copertura nel Nord è Del’86%, al Centro Dell’80%, Mentre Nel Sud Scende al 62%. “La Prevenzione del tumore della Mammella – Spiega Maria Masocco, Che Coordina la Sorveglianza – avviene per lo più nell’ambito di programmi organizzati dalle ASL a cui Partecipano più della metà delle donne alle quali sono dedicati” Rimane poi una quota di Donne Che non ha Mai Effettuato Una Mammografia: circa 1 Su 10, mente quasi il 15% l’ha fatta fuori dai tempi di controllo consigliati
Sul fronte dello screening del tumore colorettale, la copertura resta ancora troppo bassa. Solo il 47% delle persone tra i 50 e i 69 anni ha effettuato un test di prevenzione nel corso dell’ultimo biennio. Come spesso accade, il Nord guida la classifica con una copertura del 62%, seguito dal Centro con il 55% e dal Sud fermo al 30%.
La maggior parte delle adesioni avviene attraverso programmi di screening organizzati (39%), mentre solo l’8% delle persone si sottopone al test su iniziativa personale.
Secondo il rapporto, la pandemia ha avuto un impatto significativo sulla prevenzione: tra il 2020 e il 2021 si è registrato un forte calo negli screening colorettali, dovuto sia alla ridotta offerta da parte delle ASL, sia a una minore partecipazione della popolazione. Fortunatamente, dal 2022 in poi la situazione ha iniziato a migliorare, tornando ai livelli pre-pandemici nel 2024.
Più complesso invece il recupero dello screening cervicale, che ancora fatica a risalire. Nel 2024, la copertura si attesta al 78%, un dato ancora distante dai livelli raggiunti prima del Covid. Anche in questo caso, le differenze territoriali sono evidenti: si arriva all’84% al Nord e al Centro, ma si scende al 69% al Sud, con la Calabria fanalino di coda al 59%.
Le difficoltà nel recupero dell’adesione sono legate in parte all’impatto della pandemia sull’organizzazione dei programmi, ma anche alla scarsa efficacia dello screening spontaneo nel colmare le lacune lasciate dai sistemi organizzati.
A incidere possono essere stati anche i recenti cambiamenti nei protocolli, legati all’introduzione della vaccinazione anti-HPV e alla differenziazione dell’offerta per fasce d’età.
Un dato preoccupante emerge infine dal comportamento individuale: l’11% delle donne dichiara di non essersi mai sottoposta a uno screening cervicale. La motivazione più comune?
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