In breve: Il caffè fa davvero passare il mal di testa?
Il caffè, grazie alla caffeina, può offrire in alcuni casi sollievo dal mal di testa, soprattutto in caso di emicrania. Questo effetto si deve alla sua azione vasocostrittrice, che riduce il diametro dei vasi sanguigni e la percezione del dolore.
Tuttavia, i benefici dipendono da vari fattori, come quantità assunta, tipo di cefalea e tolleranza individuale. In alcuni casi, un consumo eccessivo o irregolare può persino peggiorare il problema, scatenando mal di testa da astinenza.
Quando può aiutare
- In caso alcune forme di emicrania o cefalea occasionali
- Se assunto nelle fasi iniziali del dolore
Quando può peggiorare
- In caso di abuso cronico di caffeina
- Dopo sospensione improvvisa, per comparsa di sintomi da astinenza
Attenzione alle dosi
- Fino a 400 mg al giorno per adulti sani (EFSA)
- Chi soffre di mal di testa dovrebbe limitarsi a max 200 mg
- Considerare anche altre fonti di caffeina (bibite, integratori, farmaci) nel calcolo dell’apporto giornaliero totale
Consulta il medico se…
- Il mal di testa è frequente o persistente
- Il caffè sembra aggravarne l’intensità
- Ci sono dubbi su interazioni con farmaci
Caffè e mal di testa: una relazione complessa
Il caffè è una delle bevande più consumate al mondo e la caffeina in esso contenuta è una sostanza attiva capace di esercitare diverse attività. Oltre all’azione stimolante, a questo alcaloide sono infatti attribuite anche proprietà analgesiche che hanno dimostrato di essere utili contro il mal di testa, in particolare contro alcune forme. Non a caso, la caffeina viene usata anche come principio attivo in diversi medicinali contro il dolore alla testa.
Caffeina nel caffè: come può combattere il dolore
La caffeina ha un effetto vasocostrittore sul sistema nervoso centrale: restringe i vasi sanguigni dilatati che possono essere responsabili del mal di testa. Inoltre, si pensa che la caffeina possa contribuire a conferire sollievo dal dolore alla testa anche grazie alla sua azione antagonista nei confronti dei recettori dell’adenosina.
Tuttavia, un consumo regolare e abbondante di caffeina può portare all’effetto opposto: mal di testa da astinenza nei giorni in cui non si consuma caffè o cefalee da uso eccessivo.
Lo sai che…
La caffeina usata come principio attivo (quindi contenuta all’interno di medicinali a dosaggi ben precisi) è in grado di potenziare l’effetto di antidolorifici come il paracetamolo e l’ibuprofene. Per questa ragione, essa è usata in associazione ad essi in diversi medicinali usati per il trattamento dell’emicrania.
Perché la caffeina fa passare il mal di testa?
Quando è utile il caffè?
Nonostante il ruolo controverso, in alcuni casi, assumere il caffè in caso di mal di testa sembra rivelarsi utile. Ad esempio, in alcuni individui che soffrono occasionalmente di emicrania, una tazza di caffè nelle prime fasi dell’attacco potrebbe ridurne i sintomi. L’effetto positivo si sarebbe riscontrato anche in presenza di alcuni tipi di cefalea.
Tuttavia, bisogna prestare attenzione alle dosi: mentre secondo l’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) l’assunzione di dosi di caffeina fino a 400 mg al giorno, consumate nell’arco della giornata, non pone problemi di sicurezza per gli adulti sani della popolazione in genere (ad eccezione delle donne in gravidanza), alcuni autori affermano che coloro che soffrono di emicrania non dovrebbero superare i 200 mg al giorno.
Quando il caffè peggiora il mal di testa
Astinenza da caffeina
Quando si consuma abitualmente caffè (quindi caffeina), interromperne bruscamente l’assunzione può portare a sintomi di astinenza da caffeina, tra cui figura proprio la cefalea da astinenza.
Tuttavia, va precisato che non tutti sviluppano necessariamente sintomi da astinenza in quanto la loro comparsa può dipendere da fattori come il quantitativo di caffè abitualmente consumato e la propria sensibilità individuale.
Abuso di caffeina
L’abuso di caffeina è associato a un aumento della frequenza delle cefalee e rappresenta uno dei fattori di rischio per la cronicizzazione dell’emicrania.
Caffè, farmaci e integratori: attenzione alle interazioni
Nel calcolo del quantitativo giornaliero di caffeina che si assume bisogna porre attenzione non solo al caffè, ma anche ad altri prodotti che possono contenere questo alcaloide.
Bevande energizzanti, integratori e farmaci possono, infatti, contenere anch’essi dosi di caffeina che devono quindi essere sommate alla quantità assunta con il caffè per calcolare l’apporto giornaliero complessivo. Il rischio, altrimenti, è quello di incappare in un sovradosaggio involontario.
Caffeina e mal di testa: le differenze individuali contano
La risposta all’assunzione di caffè e caffeina può variare significativamente da persona a persona. Fattori come genetica, metabolismo, abitudini di consumo e stato di salute generale influenzano il modo in cui il corpo reagisce.
Alcune persone, ad esempio, possono sviluppare mal di testa anche con piccole dosi di caffeina, mentre altre ne traggono beneficio. È quindi importante monitorare le proprie reazioni e, se necessario, tenere un diario dei sintomi per identificare pattern specifici.
Nel caso in cui si assuma caffè e si notino cambiamenti nella frequenza e nell’intensità dei mal di testa, si raccomanda di discuterne con il proprio medico o con lo specialista (neurologo).
Conclusioni: caffè sì o no?
Il caffè può essere un alleato contro il mal di testa in alcuni casi, ma anche un nemico silenzioso in altri.
Chi soffre di emicranie episodiche o cefalee occasionali potrebbe trarne beneficio, ma è fondamentale non abusarne. In caso di mal di testa frequente o cronico, è sempre necessario consultare uno specialista per un trattamento mirato e personalizzato.