Oltre 150 milioni di euro in
ricerca e sviluppo entro il 2028, di cui 40 milioni dedicati
alla ricerca italiana. Sono le risorse che Novartis Italia
metterà in campo con l’obiettivo di evolvere il potenziale della
ricerca al servizio della vita. Un milione sarà per la ricerca
indipendente, puntando sull’innovazione attraverso lo sviluppo
di piattaforme tecnologiche innovative: terapie cellulari e
geniche, radioligandi e xRNA, a cui si aggiungono le due
piattaforme consolidate di sintesi chimica e biologica.
Per confrontarsi sulle sfide della ricerca Novartis ha
riunito a Milano, all’evento ‘Sound of Science’ i protagonisti
del sistema salute. In primo piano il valore della ricerca per
il Paese e per i pazienti e l’urgenza di potenziare la
competitività dell’Europa e dell’Italia per garantire l’accesso
alle nuove soluzioni che la scienza metterà a disposizione nei
prossimi anni. Senza investimenti, è il messaggio, è a rischio
l’accesso dei pazienti alle nuove cure.
“Ora è il tempo di cambiare passo e superare gli ostacoli che
ritardano l’accesso all’innovazione per i pazienti e limitano la
crescita del settore, non riconoscendone il valore – ha spiegato
Valentino Confalone, amministratore delegato di Novartis Italia
-. Serve una transizione verso un nuovo modello integrato di
gestione delle risorse sanitarie, incentrato sui percorsi di
cura e sulla centralità dei dati, per superare l’attuale
gestione a silos della spesa sanitaria e i suoi meccanismi
distorti di finanziamento”.
Negli ultimi due anni Novartis ha siglato oltre 30
collaborazioni strategiche nell’ambito della ricerca e sviluppo,
con investimenti concentrati in data-science, tecnologia e AI,
per migliorare i tassi di successo e accelerare i processi della
ricerca. Nei prossimi due anni sono attesi gli esiti delle
sperimentazioni cliniche (readouts) per 14 nuove molecole e
oltre 30 nuovi farmaci sono allo studio, di cui 15 nelle fasi II
e III di sperimentazione clinica.
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