Negli ultimi anni la cucina a induzione è diventata una scelta sempre più diffusa, soprattutto nelle case di nuova costruzione o in ristrutturazioni mirate all’efficienza energetica. Ma dietro al design elegante e alla velocità di cottura, molti si chiedono: consuma di più o di meno rispetto al gas? E, soprattutto, vale la pena fare il passaggio?
Come funziona una cucina a induzione
A differenza del gas, che genera calore tramite fiamma, l’induzione sfrutta un campo magnetico che scalda direttamente il fondo della pentola. Questo significa meno dispersione di calore, tempi di cottura più rapidi e un ambiente cucina più fresco.
Per funzionare serve però un set di pentole compatibili, con fondo ferromagnetico: basta avvicinare una calamita per scoprire se la tua pentola è adatta.
Consumi e costi: la verità
Uno dei timori più diffusi è che la cucina a induzione “faccia schizzare” la bolletta elettrica. In realtà, il consumo dipende da due fattori:
- Potenza installata: un piano a induzione ha in genere una potenza massima tra 3 e 7 kW. Questo non significa che consuma sempre al massimo, ma che può arrivare a quel picco.
- Tempo di utilizzo: cuocendo più velocemente rispetto al gas, il tempo in cui l’energia viene assorbita è inferiore.
Per fare un esempio: bollire un litro d’acqua su un piano a induzione può richiedere circa 3-4 minuti, contro i 7-8 del gas. Questo si traduce in minori kWh complessivi, anche se il costo unitario dell’elettricità è superiore a quello del gas.
Se hai già una tariffa elettrica vantaggiosa o sfrutti energia da fotovoltaico, il risparmio può diventare significativo.
Vantaggi concreti della cucina a induzione
Oltre alla questione consumi, ci sono altri aspetti da considerare:
- Efficienza energetica: fino al 90% dell’energia utilizzata va direttamente alla cottura, contro il 40-55% del gas.
- Sicurezza: niente fiamme libere, rischio di fughe di gas azzerato e superficie che si raffredda rapidamente.
- Facilità di pulizia: il piano in vetroceramica resta liscio, senza bruciature o incrostazioni.
- Design e comfort: linee minimal e un ambiente meno caldo durante la preparazione dei pasti.
- Controllo preciso della temperatura: perfetto per cotture delicate come cioccolato o creme.
Quando conviene davvero passare all’induzione
Non per tutti il passaggio è immediatamente conveniente. È la scelta ideale se:
- Vivi in una casa senza allaccio al gas o stai ristrutturando e vuoi eliminarlo.
- Hai un impianto fotovoltaico o una tariffa elettrica bioraria vantaggiosa.
- Cucini spesso e vuoi ridurre i tempi in cucina.
- Dai priorità alla sicurezza e all’igiene.
Al contrario, se utilizzi poco la cucina o hai già un impianto a gas molto economico, il risparmio potrebbe essere minimo.
Attenzione alla potenza del contatore
Passare all’induzione può richiedere un aumento della potenza del contatore (ad esempio da 3 a 4,5 o 6 kW), soprattutto se in casa si usano contemporaneamente altri elettrodomestici energivori come forno, lavastoviglie e asciugatrice.
Questo aumento comporta un piccolo costo fisso in più in bolletta, da valutare nel calcolo complessivo.
Come ottimizzare i consumi
Per sfruttare al meglio l’induzione senza brutte sorprese in bolletta:
- Usa pentole con fondo piatto e della giusta misura rispetto alla zona di cottura.
- Copri sempre le pentole per ridurre i tempi.
- Sfrutta la funzione “boost” solo quando serve davvero.
- Se hai fotovoltaico, programma le cotture nelle ore di produzione.
Conclusione
La cucina a induzione non è soltanto una questione di estetica o moda: può rappresentare una scelta intelligente per risparmiare energia, cucinare in modo più sicuro e rendere la casa più moderna. Tuttavia, la convenienza dipende dal tuo profilo di consumo e dalla fonte di energia utilizzata.
In una casa che punta a efficienza e comfort, soprattutto se supportata da fonti rinnovabili, l’induzione è più che una tendenza: è un passo concreto verso il futuro della cucina.